
Luce e Architettura
Il progetto di illuminotecnico assume un ruolo primario in un progetto d’interni per creare suggestioni e scenografie capaci di valorizzare ogni particolare.
La Luce è uno degli elementi rivelatori della vita, è la controparte visiva di quell’altra forza animatrice che è il calore, essa permette ai nostri occhi di penetrare il significato della vita che perennemente si rinnova. Non ha corpo, non si tocca, è capace di propagarsi nel vuoto a velocità vertiginosa, eppure interagisce con la materia, che la trasmette e la assorbe, la riflette, la diffonde o addirittura, in opportune condizioni la genera.
Con l’uso sapiente delle luci si riesce a creare zone di pace e di calma, sentieri luminosi verso l’imprevisto. La luce filtrando crea delle aree di penombra contrapposte a veri e propri fasci di luce illusoria; questi effetti di luce filtrata sono in grado di creare barriere virtuali, aperture, profondità che modificano continuamente la percezione della realtà dello spazio in cui ci si trova.
Nell’espressionismo, l’uomo esprime per la prima volta la poesia dell’attimo che passa, della luce che sfiora e che cambia senza sosta la materia delle cose…tutto scorre, niente resta…È naturale pensare che questa presenza costante della luce in tutto ciò che vive, si trasforma, finisca per legare ad essa l’idea di attività, di vitalismo, di esistenza stessa.
La Luce può essere Rivelatrice ed è quella che, come una forza attiva, cade concentrandosi su un punto, ad esempio la luce di una piantana che illumina una zona relax, o di un faretto su una scultura…essa scopre e catalizza l’attenzione su elementi o eventi particolari. È la luce che ci dà la padronanza delle cose, rivelandole nelle loro forme, dimensioni e colori…infondendo un confortevole senso di sicurezza perché ci permette di muoverci nell’ambiente circostante senza timori né incertezze.
La Luce può essere Creatrice ed è la “luce architettonica” che dà volume allo spazio. Ombra e Luce creano spazio attorno all’oggetto definendo la differenza tra piani…agiscono come un oggetto ulteriore che crea uno sfondo concorrendo alla tridimensionalità dell’ambiente.
“l’Architettura è il gioco sapiente, corretto e magnifico dei volumi raggruppati sotto la luce.” Così il famosissimo architetto Le Corbusier definiva l’architettura negli anni Trenta del secolo scorso, mostrando l’imprescindibile legame tra gli edifici e la luce, che li scolpisce e li attraversa.
L’obiettivo, quale architetto d’interni è quello di sviluppare spazi individuali, adattabili ad una normale situazione residenziale urbana – cucina, bagno, vita quotidiana, riposo – interpretati con un design monocromatico astratto. Questi cubi abitativi “unicolor” devono attirare l’attenzione sulle installazioni di luce bianca e portare ad effetti visivi sorprendenti, evitando gli effetti scenici “multicolor” che poco si adattano ad una abitazione, evitando l’effetto locale notturno.
Come architetto mi ritrovo spesso a dover sensibilizzare il cliente, tenendo presente il divario sopra menzionato nel processo di pianificazione: lampade e design della luce sono selezionati in modo analogo ai complementi di arredo appena prima di entrare, mentre le installazioni a grandi numeri sono pianificate prima dell’inizio della costruzione. Coinvolgo il cliente nella progettazione della luce in una fase molto precoce della pianificazione e impegnandomi maggiormente in un’installazione multifunzionale e sostenibile per essere preparata agli eventuali cambiamenti nella successiva pianificazione dell’illuminazione personalizzata.
Noi architetti siamo oggi responsabili di una progettazione sostenibile e funzionale degli edifici. Bisogna anticipare il futuro delle abitudini e delle tecnologie in una fase molto precoce del progetto, poiché l’installazione elettrica – specialmente nei controsoffitti – fa parte del lavoro strutturale e il design della luce è più o meno sviluppato invece nella fase successiva del design degli interni. Questo comporta un enorme divario presente nel processo di pianificazione e, di conseguenza, si tenta di coniugare un design multifunzionale della luce con le singole installazioni luminose per il cliente.
Il tema luce è sempre stato caratterizzato da un forte rapporto con l’architettura e tutte le dinamiche che la caratterizzano, condividendo con essa il lessico compositivo e le forti connessioni con l’essere umano e i suoi comportamenti. Partendo da questo presupposto è inevitabile pensare che la progettazione illuminotecnica si dovrà rapportare ai cambiamenti che la tecnologia sta imponendo, con evoluzioni sia a livello di geometrie (maggiori distanze) sia a livello percettivo. Soprattutto, poi, cambierà il modo con cui il fruitore andrà a interagire con la “Smart Home”, sempre più basato su strumenti e soluzioni Intelligenti.
Le esigenze illuminotecniche vedono sempre più coinvolte ed incrementate le tecnologie di gestione di tutto l’impianto luci, con un forte utilizzo di attuatori per il controllo dell’intensità dei flussi luminosi e delle accensioni, in grado di assecondare in maniera efficace gli scenari luminosi senza incrementi dei consumi energetici; inoltre nello sviluppo del progetto di lighting devono essere prese in esame le tecnologie di interazione di ultima generazione, come ad esempio le soluzioni KNX IoT (Internet of Things), in grado di interagire in modo capillare con gli utenti e monitorarne flussi e spostamenti, raccogliendo molteplici informazioni che potranno essere gestite per aumentare gli standard di comfort qualitativo e risparmio energetico dell’ambiente domestico.
Il nostro Obbiettivo primario è produrre uno ‘smart lighting’ in grado di garantire un sistema di illuminazione a misura d’uomo e di farlo diventare esso stesso un “nodo” fondamentale nella rete tecnologica.
Fonti (karmanitalia.it, Luce&Design, Rudolf Arnheim “Arte e percezione visiva”, Intra-Lighting, Bover, Ekinex)
Arch. Letizia Di Lullo
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